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Giuliano Mesa.
Tre poesie da Chissà, gli Appunti, un estratto dalla postfazione di Guido Caserza a Quattro Quaderni e una serie di proposte di lettura dai blog La dimora del tempo sospeso, Nazione Indiana, Guardareleggere, Punto critico
Da Chissà (d’if, Napoli, 2002)
capiscono che cosa, le bacche, le galle,
copiate su di un trespolo, che fa recinto,
crepitando, crosta cocciuta che si forma,
che fa bagliore, bruca l’ossigeno.
sarà come deve essere, umida o secca,
secondo che sia giorno, caldo,
o la notte piovosa, fino all’alba.
anche la siccità, il monsone.
così come dev’essere,
il posto dove si posa, quella stanca,
guancia, la nuca, la tempia,
crinale tra la pelle che residua,
crosta, così come sarà