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L’immane inane. Dello speculo e dei simulacri

23 venerdì Nov 2018

Posted by enzocampi61 in Coabitazioni, critica letteraria, Enzo Campi, Filosofia, Letteratura contemporanea, poesia, Saggistica, Uncategorized

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aporie, Critica, critica letteraria, dello speculo e dei simulacri, entre-deux, Enzo Campi, Filosofia, Giovanni Campi, immane/inane, Letteratura, letture, Maurice Blanchot, Neutralizzazioni, Poesia, Poesia e filosofia, poetica, Poetico e poematico, riflessioni, Simulacri, speculo imaginario, testi

Enzo Campi – L’immane inane. Dello speculo e dei simulacri.
(Uno sguardo su “Speculo imaginario” di Giovanni Campi)

irriflesso il se vede l’es riflesso
in sé né di qua né di là ma proprio
in quel punto dello spunto ove, flesso,

tocca ed è toccato espunto improprio
secante la linea curva esemplare
vizio finalmente detto esemplare

Il detto esemplare è il detto poetico, il diktat che si fa suono (tocco, rintocco, colpo). Il detto diviene esemplare nel suo dettarsi, ma anche nel suo toccare-toccarsi. Se è vero che bisogna partire sempre dall’inizio (per quanto l’inizio qui si riannodi alla fine, sembra quasi che provenga dalla fine), bisogna dire che il cominciamento è qui emblematico e, per così dire, irriducibile.
Si rende doppiamente irriducibile da un lato, nel mettere in comunicazione il penultimo verso della premessa [“secante la linea curva esemplare” (come a dire: un inizio già finito in sé)] al penultimo verso dell’ultimo speculo [”unite unendo l’arco di principio” (come a dire: una fine, impossibilitata a finirsi e condannata al ri-cominciamento)], e dall’altro lato instaurando la catena dei significanti lungo la quale imbastire il transito poetico. Una catena necessariamente discontinua, si potrebbe dire claudicante (per quanto fluida e armoniosa) e strozzata (per quanto espulsa in puri suoni allitterativi e paronomastici), riflessa e rifratta in deterritorializzazioni speculative di corpi, tempi e luoghi.
In primis dunque i corpi ove soppesare il proprio toccarsi, ove testare il proprio tastarsi, ma anche i corpi in cui ricevere il colpo, ove farsi toccare e soppesare. A seguire i tempi, immoti eppur vivi e pulsanti, tempi innumeri in cui vanificare l’ora e il “prima d’ora”, ovvero: l’immediato in cui speculare e il «pre», l’anteriorità a partire dalla quale si costituisce la speculazione. E infine i luoghi in cui mettere in posa i vari e svariati simulacri attraverso i quali entriamo in contatto con la nostra alterità. Luoghi da significare attraverso un processo di riempimento e tracimazione, ma anche da svuotare, quasi da azzerare

arco volta valva e limen cui tende
supero o infero che sia il numero
del vago imago imaginario zero

Le toucher innanzitutto, nel doppio tocco (toccare-toccarsi) e nel rintocco (risonanza in sé e fuori di sé). Entrambi, sia il tocco (il verso) che il rintocco (l’eco nella quale si dissolve-risolve il verso), sono a poco a poco audìti e conclamati perché provengono da quell’inconosciuto che è in noi innato. Suggestionando, si potrebbe dire che l’innato sia la tendenza al poetico e che questo poetico si possa costituire solo a partire da un’effrazione nell’inconosciuto. In quest’ottica l’inconosciuto è il poematico che rende possibile l’esistenza del poetico.
Il problema, se ce n’è, viene a galla (o affonda) quando poematico e poetico non si limitano alla sola co-abitazione, ma cercano di fondersi l’uno nell’altro per fomentare un processo di disconoscimento, per generare il passaggio-non passaggio di un’indecidibilità di fondo. Quest’indecidibilità – essenzialmente aporetica – permette di non sbilanciarsi in maniera definitiva ne verso l’uno né verso l’altro, né verso lo speculo né verso il simulacro.

In prima istanza lo speculo restituisce lo sguardo, nelle sue innumerevoli accezioni: guardo, vengo guardato, mi offro allo sguardo, mi sottraggo allo sguardo, cerco con lo sguardo, mi cerco con lo sguardo, ecc.
In seconda istanza lo speculo restituisce il colpo. Qual è il colpo che qui si vagheggia? È presto detto (per l’appunto dettato): la risonanza. Qualsiasi speculo degno di quest’appellativo e di identificarsi in siffatta marca deve connotarsi non solo nella restituzione dell’uguale, ma anche nell’amplificazione della differenza in cui decodificare e vanificare l’uguale, quella differenza che può permettere l’entrata in campo dell’ennesimo processo aporetico: la coesistenza del riconoscimento e del disconoscimento.
Una delle questioni (in)naturalmente, volutamente e lucidamente irrisolte che caratterizzano l’andirivieni linguistico del poema concerne la dicotomia complementare tra il non tanto e il quanto. Non tanto dell’uno e quanto basta del molteplice, non tanto dell’uguale e quanto basta del diverso, non tanto della ripetizione e quanto basta della differenza.

Tutto ciò che opera per simulacri al lavoro (messi in opera) conosce i procedimenti che permettono al linguaggio di danzare su quella linea (“di nuovo arco ratto forse dal forse”) che mette in comunicazione

il medio tocca toccato è in giro
tondo come corda che concorde uno
a uno unisce o che discorde due a uno
pur unisce quel che miro e rimiro

il supplemento e la detrazione: non tanto del troppo e quanto basta del poco. Supplemento come protesi e amplificazione.

Detrazione come innesto e mise en abîme.
Se la protesi è la copia copiosa di se stesso

secondo l’io discende ma risale
espresso esemplare di copia impresso
in punto d’estro sinistro complesso
qui l’inespresso che l’un l’altro vale

l’innesto è l’auto-disseminazione

insemina com’è chi pare o appare
come se da sé la mina minima
aggetta a ciò che miniata traspare

Ed è proprio a partire da questo processo – che nessuno si sognerebbe di ridurre ad un mero processo linguistico – che comincia a prendere vita e forma l’indagine speculativa, ovvero il percorso in cui vanificare quello sguardo e quel colpo che hanno aperto le danze e che, in verità, saranno destinati anche a chiuderle. La chiusura, in questo poema, è l’inevitabilità della ri-partenza. L’abbiamo già accennato, quello che qui conta è anche il principio ellittico che avviluppa la scrittura, quella sorta di cerchio smussato, de-formato e de-normato in cui tracciare l’apologia sia del transito che di quell’aporia che ci permette il riconoscimento attraverso il disconoscimento.
E tra la “fine in fine essente” e l’arco ellittico del principio (apparentemente assente) si snoda il percorso da compiere, per meglio sostanziarsi e/o per meglio vanificarsi. Percorso di memorie fugate e trafugate, di “storie senza storia”, di statue, scheletri, totem, feticci, insomma (e in soma): tutta la serie dei simulacri in cui conclamare lo speculo.

Quello che a noi preme è evidenziare come la poetica (e la poematicità) campiana si situi – blanchotianamente – «entre-deux», in un luogo sempre da situare, in un aver-luogo sempre da differire. Questo luogo, che possiamo definire transitante e risonante, si alloca (senza risiedere) proprio tra lo speculo e l’imagine, tra il velamento e lo svelamento, tra la copia e il simulacro. Qui quello che abbiamo definito come inconosciuto poematico (e che rende possibile l’accesso al poetico) risponde proprio ai dettami blanchotiani: “L’inconnu ne sera pas révélé, mais indiqué”.
Questo procedimento ci indica le strade da battere ma non si sogna nemmeno lontanamente di dire “questa è la strada giusta”. Nello svelarsi ci si vela, nel disegnare il gesto ci si sottrae ad esso.

La serialità di cui questo poema si fa portavoce si snoda attraverso un raro – e oramai desueto – processo di mera matematica rimatica e allitterativa, una matematica poematica volta allo speculo, là dove ciò che viene letteralmente sottoposto o, se preferite, sottoscritto all’indagine speculativa è proprio il linguaggio. Linguaggio speculare e speculativo, riflesso ma anche deformato (e denormato) nei  punti di fuga e nei punti di inabissamento. Perché ad ogni fuga verso il fuori corrisponde – per converso – un’invaginazione, un andare all’interno, un condursi al fondo. Qui il «converso», se da un lato ci apre la porta che conduce all’alterità, dall’altro lato – nutrendosi della sua stessa desinenza – ci fa capire che la disseminazione si dà e accade «verso a verso», in un processo di stampo paratassico ove le singole frasi e parole sembrano snodarsi in una disposizione armoniosa e consecutiva.

Parafrasando il titolo, non quello dell’opera ma quello che abbiamo inteso dare a questo nostro excursus effrattivo, si potrebbe dire che abbiamo qui almeno due grandi serie: quella crescente dell’immane e quella decrescente dell’inane. Entrambe sono sottoposte alle coercizioni dei simulacri che le costituiscono e dell’indagine speculativa dettata dalla restituzione-amplificazione dell’imagine. Se l’imagine mette in gioco lo sguardo immane in cui amplificare la mancanza, il simulacro mette in gioco il colpo, il colpo inane in cui rendere apologetica una sorta di ricerca dell’inutile, una necessaria e urgente pulsione alla vacuità. Ma, sulla falsariga del toccare-essere toccato, il colpo, cosiddetto semplice, diviene il doppio colpo da sferrare verso un fuori e da ricevere in sé. L’utilità di siffatta pratica risiede proprio nei doppi movimenti (non tanto dell’uno e quanto basta del molteplice):

dire tra l’uno e l’altro se rifratto
devia se stesso adesso compreso
compresso l’inespresso ma incompreso
prima l’espresso sfatto e poi sì fatto

da farsi non ora scritto mai visto
sempre per sempre se vocare il suono
o suonar la voce singolo io sono

plurale noi dato concetto misto
di quel mio che pare nostro memoria
di questa in vece non intesa storia

L’utilità dell’inutile risiede in quel “concetto misto” che è riconducibile al concetto del “neutro” blanchotiano, quel neutro che può esistere solo se contaminato in sé da un doppio movimento, che non può ridursi all’unica accezione. E quel “plurale noi dato” è il simulacro che mette in discussione il “singolo io sono”, che sferra il colpo dell’alterità: dallo speculo all’imagine e viceversa.

(Enzo Campi – Reggio Emilia – Febbraio 2010)

pd 1

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Aspettando Bologna in Lettere – Campi Magnetici

06 giovedì Nov 2014

Posted by enzocampi61 in Arte contemporanea, Bologna in lettere, Coabitazioni, critica letteraria, Enzo Campi, Eventi, Festival di letteratura contemporanea, Letteratura contemporanea, Letteratura Necessaria, poesia, Poesia concreta, Poetiche del pensiero, Saggistica

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Bologna in lettere, buonesiepi libri, Campi Magnetici, Cotone, Dot.com Press edizioni, Eventi, Festival di letteratura contemporanea, Francesca Del Moro, Giacomo Previ, Giovanni Campi, Il Verbaio, Intermission, L'irragionevole prova del nove, Le Voci della Luna edizioni, Letteratura contemporanea, Letteratura Necessaria, Mariangela Guàtteri, Mario Sboarina, Martina Campi, Nevio Gambula, Orsola Puecher, Poesia, Poesia concreta, Reading, Silvia Molesini, Simpliciter & Complicatibus, Sistemi d'attrazione, Smasher edizioni, Teatro del Navile, Valentina Gaglione, Vincenzo Bagnoli

loc 1 cm ff

Venerdì 14 Novembre ore 21
Teatro del Navile
Via Marescalchi 2/b
BOLOGNA

ASPETTANDO BOLOGNA IN LETTERE
(primo step)

CAMPI MAGNETICI

*

Giovanni Campi 
L’irragionevole prova del nove 
Smasher edizioni

Martina Campi
Cotone
buonesiepi libri

Enzo Campi 
Il Verbaio – Dettati per (e)stasi a delinquere
Dot.Com Press, Le Voci della Luna

Relatori Vincenzo Bagnoli, Francesca Del Moro

Traduzioni in francese
di estratti da Il Verbaio a cura di Silvia Molesini

Proiezione dei video

Cotone
Testi Martina Campi,
Scenario, camera, montaggio, regia Enzo Campi
con Valentina Gaglione, Francesca Del Moro 
Mario Sboarina, Martina Campi
Musiche Mario Sboarina

Intermission
Testi Enzo Campi 
Voce Mariangela Guatteri
Musiche Giacomo Previ

Simpliciter & Complicatibus
Testi Giovanni Campi 
Voce Nevio Gambula 
Animazioni Orsola Puecher

*

L’editoriale di presentazione della nuova edizione di Bologna in Lettere

qui

http://boinlettere.wordpress.com/2014/11/03/bologna-in-lettere-2015-sistemi-dattrazione/

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Per Emilio Villa – Letteratura Necessaria – Azione 47 – Napoli

10 martedì Dic 2013

Posted by enzocampi61 in Babel, Emilio Villa, Enzo Campi, Eventi, Letteratura Necessaria, Parabol(ich)e dell'ultimo giorno - Per Emilio Villa, poesia, Poesia concreta, Poetiche del pensiero, Voci del Novecento

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Antonio Iorio, Carmine De Falco, Daniele Ventre, Dot.com Press edizioni, Emilio Villa, Enzo Campi, Francesco Filia, Giovanni Campi, Le Voci della Luna edizioni, Letteratura Necessaria, Libreria Treves, Lidia Riviello, Napoli, Parabol(ich)e dell'ultimo giorno, Poesia, Poesia concreta, Poesia contemporanea, Viola Amarelli

loc napoli base 2

Letteratura Necessaria – Azione 47
Parabol(ich)e dell’ultimo giorno – Per Emilio Villa
Martedì 17 Dicembre ore 18
Libreria Treves
Piazza Plebiscito 12
NAPOLI

 

Introduzione
Carmine De Falco
Interventi critici
Daniele Ventre, Enzo Campi
Letture
Lidia Riviello, Viola Amarelli, Antonio Iorio,
Francesco Filia, Giovanni Campi

AA.VV.
PARABOL(ICH)E DELL’ULTIMO GIORNO
PER EMILIO VILLA
Dot.Com Press – Le Voci della Luna edizioni, 2013
antologia di prosa, poesia e saggistica a cura di Enzo Campi
contributi critici, operazioni verbovisive e scritti dedicati di

Daniele Bellomi, Dome Bulfaro, Giovanni Campi, Biagio Cepollaro,
Tiziana Cera Rosco, Andrea Cortellessa, Enrico De Lea, 
Gerardo de Stefano, Marco Ercolani, Flavio Ermini, 
Ivan Fassio, Rita R. Florit, Giovanna Frene, Gian Paolo Guerini,
Gian Ruggero Manzoni, Francesco Marotta, Giorgio Moio, Silvia Molesini,
Renata Morresi, Giulia Niccolai, Jacopo Ninni, Michele Ortore,
Fabio Pedone, Daniele Poletti, Davide Racca, Daniele Ventre, 
Lello Voce, Giuseppe Zuccarino, Enzo Campi 
Il volume comprende un’antologia di testi di Emilio Villa
***

Questo volume rappresenta il plusvalore cartaceo di un progetto ad ampio raggio, curato dal Collettivo “Letteratura Necessaria”, che intende ricordare e veicolare le opere di Emilio Villa attraverso una serie di iniziative che prenderanno vita e forma negli eventi realizzati dal vivo e nella divulgazione, in rete, di scritti, contributi critici e storiografici. Il progetto si è già consolidato dal vivo, nel 2013, con una serie di eventi attraverso installazioni, letture, recital, performance, reading e riflessioni critiche. La prima serie di eventi (Castelfranco Emilia, Milano, Bologna, Torino, Verona, Monza, Milano, Napoli) si conclude a Roma il 22 dicembre. Dopo un breve periodo di pausa, la seconda serie di eventi ripartirà da Parma a febbraio e si consoliderà lungo tutto l’arco del 2014 (anno del centenario della nascita di Villa), coinvolgendo, a vario titolo, diverse decine di autori, artisti, attori, musicisti, relatori.

*

Il Volume può essere acquistato scrivendo a
info@dotcompress.it

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Paraboliche dell’ultimo giorno – Milano

22 domenica Set 2013

Posted by enzocampi61 in Arte contemporanea, Babel, Emilio Villa, Eventi, Letteratura Necessaria, Parabol(ich)e dell'ultimo giorno - Per Emilio Villa, poesia, Poesia concreta, Poetiche del pensiero, Uncategorized, Voci del Novecento

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Andrea Cortellessa, Andrea Inglese, Antonio Sparzani, Azione 37, Biagio Cepollaro, Daniele Bellomi, Daniele Poletti, Daniele Ventre, Davide Racca, Dome Bulfaro, Dot.Com Press, Emanuele Magri, Enrico De Lea, Enzo Campi, Eventi, Fabio Pedone, Fabrizio Bianchi, Flavio Ermini, Frames e Poiesis III, Francesca Del Moro, Francesco Forlani, Francesco Marotta, Galleria Ostrakon, Gerardo De Stefano, Gian Paolo Guerini, Gian Ruggero Manzoni, Giorgio Mascitelli, Giorgio Moio, Giovanna Frene, Giovanni Campi, Giulia Niccolai, Giuliano Mesa, Giuseppe Zuccarino, Ivan Fassio, Jacopo Ninni, La me ga scrito, le mûra di t;éb;é, Le Voci della Luna edizioni, Lello Voce, Letteratura Necessaria, Libreria Popolare di Via Tadino, Luigi Severi, Marco Ercolani, Mario Sboarina, Martina Campi, Michele Ortore, Milano, Paolo Zublena, Parabol(ich)e dell'ultimo giorno, Poesia, Poesia concreta, Poesia contemporanea, Reading, Renata Morresi, Rita R. Florit, Silvia Molesini, Stefano delle Monache, Teresa Marino, Tiziana Cera Rosco, Tu se sai dire dillo, Voci del Novecento

loc milano def

Venerdì 27 e sabato 28 Settembre, ore 18.30
Galleria Ostrakon, Via Pastrengo 15, Milano
nell’ambito delle iniziative di Tu sei sai dire dillo

LETTERATURA NECESSARIA – AZIONE 37
PARABOL(ICH)E DELL’ULTIMO GIORNO
PER EMILIO VILLA

 

Dot.Com Press – Le Voci della Luna edizioni, 2013

copertina.indd

antologia di prosa, poesia e saggistica a cura di Enzo Campi

contributi critici, operazioni verbovisive e scritti dedicati di

Daniele Bellomi, Dome Bulfaro,
Giovanni Campi, Biagio Cepollaro, Tiziana Cera Rosco,
Andrea Cortellessa, Enrico De Lea,
Gerardo de Stefano, Marco Ercolani, Flavio Ermini,
Ivan Fassio, Rita R. Florit, Giovanna Frene,
Gian Paolo Guerini, Gian Ruggero Manzoni,
Francesco Marotta, Giorgio Moio,
Silvia Molesini, Renata Morresi, Giulia Niccolai,
Jacopo Ninni, Michele Ortore, Fabio Pedone,
Daniele Poletti, Davide Racca, Daniele Ventre,
Lello Voce, Giuseppe Zuccarino, Enzo Campi 

Il volume comprende un’antologia di testi di Emilio Villa

 

***

Questo volume rappresenta il plusvalore cartaceo di un progetto ad ampio raggio, curato dal Collettivo “Letteratura Necessaria”, che intende ricordare e veicolare le opere di Emilio Villa attraverso una serie di iniziative che prenderanno vita e forma negli eventi realizzati dal vivo e nella divulgazione, in rete, di scritti, contributi critici e storiografici. Il progetto si è già consolidato dal vivo, nel 2013, con una serie di passi di avvicinamento, attraverso letture, recital e riflessione critiche. Da settembre in poi è prevista la realizzazione di una serie di eventi che toccheranno le principali città italiane. Tra reading, performance, conferenze, videoproiezioni, seminari, installazioni, mostre, il progetto si svilupperà lungo tutto l’arco del 2014 (anno del centenario della nascita di Villa) e prevede il coinvolgimento, a vario titolo, di circa un centinaio di autori e artisti.

***

Si ringraziano Aldo Tagliaferri per la determinante collaborazione, Francesca e Stefania Villa per la autorizzazione alla pubblicazione di una selezione di testi di Emilio Villa, e tutti coloro che, attraverso varie modalità, hanno collaborato e collaboreranno al progetto nelle sue varie estensioni

***
Il volume può essere acquistato scrivendo a
info@dotcompress.it

***

Qui il programma completo di tutta la rassegna

GALLERIA OSTRAKON

via Pastrengo 15 Milano  –  27 settembre, venerdì

ore 18.30

AAVV, “Parabol(ich)e dell’ultimo giorno”, Le voci della luna, 2013

 

A cura di Enzo Campi

con Biagio Cepollaro, Fabrizio Bianchi, Enzo Campi

ore 21.00

Omaggi creativi e critici ad Emilio Villa

 

Con Dome Bulfaro, Tiziana Cera Rosco, Daniele Bellomi,

Enrico De Lea, Francesco Marotta, Francesco Forlani,

Biagio Cepollaro, Jacopo Ninni, Enzo Campi

 

 

GALLERIA OSTRAKON 

via Pastrengo 15 Milano  28 settembre, sabato

ore 18.30

AAVV, “Parabol(ich)e dell’ultimo giorno”, Le voci della luna, 2013

 

LA ME GA SCRITO (III)

video

Testo Emilio Villa
con Dome Bulfaro
regia Gianpaolo Contestabile

 

 

Da le mûra di t;éb;é ai Trous

Recital multimediale di

Martina Campi, Francesca Del Moro, Mario Sboarina, Enzo Campi

ore 21.00

Frames e Poiesis III

 

(rassegna di video poesia o poesia video)

Emanuele Magri e Biagio Cepollaro

 

 

 

 

LABORATORIO 1 APRILE

 

via Nicola d’Apulia,12 – 2 ottobre, mercoledì

 

ore 17.30

Mentre il pianeta ruota

Inaugurazione mostra di pittura di Biagio Cepollaro

 

ore 19.00

Conversazione con Antonio Sparzani su

Paul K. Feyerabend,

Contro l’autonomia, Il cammino comune delle scienze e delle arti.

ore 21.00

Conversazione su

La fabbrica dell’uomo indebitato. Saggio sulla condizione neoliberista

di Maurizio Lazzarato

A cura di Giorgio Mascitelli e Pino Tripodi

 

 

 

LIBRERIA POPOLARE DI VIA TADINO

 

via A.Tadino 18  – 3 ottobre, giovedì

ore 18.30

Giuliano Mesa e Biagio Cepollaro: una piccola fabbrica

A cura di Luigi Metropoli

Biagio Cepollaro legge Giuliano Mesa

Sono stati invitati:

Giusi Drago, Francesco Forlani, Andrea Inglese, Teresa Marino,

Giorgio Mascitelli,  Davide Racca, Luigi Severi e Paolo Zublena

ore 21.00

Andrea Inglese performance con il compositore Stefano delle Monache e con la partecipazione del maestro Giovanni Cospito.

Lettere alla Reinserzione Culturale del Disoccupato

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Paraboliche dell’ultimo giorno – Il libro e i primi eventi

15 domenica Set 2013

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Il volume può essere acquistato scrivendo a
info@dotcompress.it

*

AA.VV.
PARABOL(ICH)E DELL’ULTIMO GIORNO
PER EMILIO VILLA

Dot.Com Press – Le Voci della Luna edizioni, 2013
antologia di prosa, poesia e saggistica a cura di Enzo Campi

contributi critici, operazioni verbovisive e scritti dedicati di

Daniele Bellomi, Dome Bulfaro, 
Giovanni Campi, Biagio Cepollaro, Tiziana Cera Rosco,
Andrea Cortellessa, Enrico De Lea,
Gerardo de Stefano, Marco Ercolani, Flavio Ermini,
Ivan Fassio, Rita R. Florit, Giovanna Frene,
Gian Paolo Guerini, Gian Ruggero Manzoni,
Francesco Marotta, Giorgio Moio,
Silvia Molesini, Renata Morresi, Giulia Niccolai,
Jacopo Ninni, Michele Ortore, Fabio Pedone,
Daniele Poletti, Davide Racca, Daniele Ventre,
Lello Voce, Giuseppe Zuccarino, Enzo Campi 

Il volume comprende un’antologia di testi di Emilio Villa

***

Questo volume rappresenta il plusvalore cartaceo di un progetto ad ampio raggio, curato dal Collettivo “Letteratura Necessaria”, che intende ricordare e veicolare le opere di Emilio Villa attraverso una serie di iniziative che prenderanno vita e forma negli eventi realizzati dal vivo e nella divulgazione, in rete, di scritti, contributi critici e storiografici. Il progetto si è già consolidato dal vivo, nel 2013, con una serie di passi di avvicinamento, attraverso letture, recital e riflessione critiche. Da settembre in poi è prevista la realizzazione di una serie di eventi che toccheranno le principali città italiane. Tra reading, performance, conferenze, videoproiezioni, seminari, installazioni, mostre, il progetto si svilupperà lungo tutto l’arco del 2014 (anno del centenario della nascita di Villa) e prevede il coinvolgimento, a vario titolo, di circa un centinaio di autori e artisti.

***

Si ringraziano Aldo Tagliaferri per la determinante collaborazione, Francesco e Stefania Villa per l’autorizzazione alla pubblicazione di una selezione di testi di Emilio Villa, e tutti coloro che, attraverso varie modalità, hanno collaborato e collaboreranno al progetto nelle sue varie estensioni

***

Prime presentazioni :

Castelfranco Emilia (MO), Biblioteca Comunale, 22 Settembre ore 11.00

Milano, Galleria Ostrakon, 27/28 settembre ore 18.30

Bologna, Libreria della Moline , 5 Ottobre, ore 18.00

Bologna, Spazio 100300, 12 ottobre

Torino, Galleria Oblom, 25/26 Ottobre

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