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Enzo Campi – Orge a canne mozze
04 domenica Lug 2021
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in04 domenica Lug 2021
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12 martedì Mag 2020
Posted critica letteraria, Enzo Campi, Filosofia, poesia, Saggistica, Uncategorized
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Il volume è disponibile per l’acquisto sul sito della casa editrice
http://www.gebonanno.com/product/le-nostre-deposizioni/
Il titolo del libro, Le nostre (de)posizioni (Bonanno editore), ricalca e deforma il titolo di un volume di Corrado Costa (Le nostre posizioni). Perché Costa? Perché Costa rappresenta una delle eredità non raccolte dalla contemporaneità poetica emiliana, perché era anch’esso emiliano, perché è citato in epigrafe, perché diceva che: “ Il luogo della poesia torna sempre fuori, anche se il poeta è senza luogo”, ma è anche vero che il luogo del poeta si trova là dove il poeta in quel determinato momento opera o, se preferite, fa opera-di-sé. Ed è anche per queste ragioni che, in quella che è la nostra delimitazione territoriale, i confini tra nativo e straniero dovrebbero essere definitivamente aboliti.
Si potrebbe dire, tanto per cominciare, che l’approccio di Enzo Campi sia francesista e quello di Sonia Caporossi sia germanista, almeno dal punto di vista filosofico. I lettori si troveranno di fronte a una prima parte più combinatoria e a una seconda parte più analitica. Ognuno dei due autori si getta nella visitazione di 10 poeti contemporanei che hanno qualcosa a che fare con l’Emilia Romagna, in qualità di nativi residenti, nativi deterritorializzati e stranieri adottati. Non sappiamo se si sentisse effettivamente il bisogno di un saggio che facesse il punto o che disseminasse punti di vista e di ascolto ulteriori a ciò che viene «spacciato» come poetico in Emilia Romagna. Fatto sta che quest’opera, almeno nelle intenzioni a monte, non intende colmare presunte lacune né tanto meno veicolare dogmi inalterabili o concetti inappuntabili.
Si parte da due punti fermi, forse gli unici dati di fatto dell’intera opera (tutta l’opera verte difatti sull’attraversamento incondizionato del registro dei possibili): da un lato il rifiuto categorico di una scala oggettiva di valori e dall’altro lato la trans-territorialità.
In poesia, oggi come oggi, sarebbe deleterio nonché inutile redigere una classifica e operare in base a presunte differenze di valore. In poesia quindi non si dà oggettività, ma questo non vuol dire che si debba operare tenendo conto della propria soggettività, ovvero del proprio gradimento verso una o più poetiche specifiche. Difatti gli autori che vengono visitati dalle penne dei due critici sono stati scelti, tra i tanti papabili, solo per la possibilità che hanno le loro poetiche di ricondursi a una serie di concetti che vengono, di volta in volta, affrontati nel corso del lavoro.
Resta da precisare che gli autori non saranno trattati nello specifico di una determinata opera ma nell’insieme della loro produzione complessiva e, soprattutto, tenendo conto del loro modo di approcciarsi o di rendersi prossimi a quella che è l’unica costante a cui tutti i praticanti della scrittura dovrebbero relazionarsi, ovvero all’estensione, alla messa in atto di un gesto, in due sole parole: al conferimento di energia e tensione al testo. Il tutto all’insegna di una tecnica, di un metodo e quindi di una presunta maturità di linguaggio. Per queste (e altre) ragioni, in linea di massima, non si è tenuto conto di autori sicuramente meritevoli ma con all’attivo una sola opera o comunque poco più che esordienti.
Così come è giusto che sia, al di là dell’impostazione generale, essendo due le penne scriventi ci si troverà dinanzi a due diversi approcci e a due diverse focalizzazioni dei punti salienti da argomentare.
L’opera consta quindi di due parti. La prima parte a cura di Enzo Campi tratta le poetiche di Alessandro Assiri, Giorgio Bonacini, Vito Bonito, Martina Campi, Mariangela Guatteri, Gian Ruggero Manzoni, Lorenzo Mari, Giusi Montali, Giancarlo Sissa, Maria Luisa Vezzali. La seconda parte, a cura di Sonia Caporossi, tratta le poetiche di Gian Maria Annovi, Vincenzo Bagnoli, Alberto Bertoni, Alessandro Brusa, Adriano Engelbrecht, Mariangela Gualtieri, Alberto Masala, Gabriella Montanari, Maria Pia Quintavalla, Sergio Rotino.
23 martedì Feb 2016
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Klaus Miser, Letteratura Necessaria, non è un paese per poeti, Poesia, Poesia contemporanea, Prufrock spa, Scritture
Klaus Miser – non è un paese per poeti
Se è vero che, in letteratura, ciò che accade non deve necessariamente cadere sulla pagina, dovremmo considerare quest’opera come una serie di accadimenti sottesi. Ma non perché non siano avvenuti realmente. Lo stile attraverso il quale gli avvenimenti sono veicolati conferisce non tanto una sospensione quanto un rinvio. Come se fosse possibile preparare il lettore ad una sorta di differimento della realtà. In poche parole: ciò che è già accaduto, tramite questo tipo di scrittura, deve ancora accadere o comunque sembra dover riproporsi da lì a poco. In tal senso la mancata (e voluta) caduta sulla pagina diviene espediente e dispositivo per la confusione e la moltiplicazione del tempo reale. Del resto in letteratura il tempo è fittizio, nonché molteplice, non può cioè rispondere ai parametri consueti della sua scansione. Se a ciò aggiungiamo l’intersecazione dei piani cosiddetti narrativi e le conseguenti drammatizzazioni (anche astrazioni se volete) del dato di fatto, ecco che l’opera acquista la conformazione di una vera e propria «struttura a delinquere»: un paese che c’è e non c’è, uno status (quello poetico) inconciliabile con qualsiasi realtà, una serie di luoghi rivolti a defigurare più che a configurare, un itinerario, insieme fisico e letterario, decomposto nelle sue fratture. Se la frattura è il luogo della sosta, qui diviene il luogo per la ripartenza, per il rinvenimento di una traccia fantasmatica condannata (artisticamente) a ricrearsi in ogni successivo accadimento, reale o ideale che sia.
E siamo qui fedeli
al muro che si screpola
allo svanire del tempo
follia in tre tempi
mi regalavo sulla soglia del lago
prima del rigore dell’inverno alla pensione gabriella
in una vasca arrugginita credendomi fassbinder
e invece ero solo una lampadina avvitata male
e un cane a chiazze mangiato d’amore
o una sequenza palustre di nulla
tirata a lucido per questo film
era un pomeriggio caldo
un bosco alle soglie del duemila
colonna sonora delle mie combinazioni
lineamenti di fossi e di vegetazione ripariale
la topografia ridisegnata dalle vene d’acqua
le vene indaco sul tuo braccio perlaceo
si svegliavano assumendo spessore
nel sottoscala dove vivevi
non dimentico più quel potere
fatto di niente
eppure così persistente
da rendere il tempo solo uno sbiadito ricordo
[il tempo che precede l’esistenza]
urgente e bruciante
solo negli avambracci
ora luce ora buio
ora stanza d’albergo ora roccia
e sempre muri che si screpolano
ogni giorno fatto di dilatazioni di un solo istante
illusione ottica di agonie
palpebre su luce abbagliante
e quindi siamo qui in un giorno d’inverno
scivolamenti confusi
frane complesse
plessi solari periodici
sterni di uccelli perlacei
da un’opera abbandonata andarono infine aggravandosi
le mie condizioni mentali
e tutto un indagare
pieno di luce e vodka
luce indistinta su strade indistinte
il corridoio percorso in dieci secondi netti
ma ciglia nere lunghe
e un finale di partita
finite le sigarette incisi tacche sul vestito vittoriano
sul lato sinistro una visione e un termosifone
di ferro la prima di ghisa il secondo
pur di non incontrare ancora la luce indistinta
su strade indistinte
dal muro solo il facchino come un canto d’amore
desiderio porpora di tiro
Klaus Miser
non è un paese per poeti
Edizioni Prufrock spa, 2015
14 sabato Mar 2015
Posted Bologna in lettere, Coabitazioni, Eventi
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Bologna, Bologna in lettere, Cortometraggi, critica letteraria, Elio Pagliarani, Enzo Campi, Festival multidisciplinare di Letteratura Contemporanea, Filosofia, Focus, Letteratura, Letteratura Necessaria, narrazioni, Patrizia Vicinelli, Performance, Pier Paolo Pasolini, Poesia, Poesia ad Alta Voce, Poesia Visiva, Prosa, Reading, Recital, Saggistica, Scritture, Scritture del nuovo millennio, Sistemi d'attrazione, Spazio 100300 cafè, Video-Arte
Microfono aperto per sostenere BIL.
Reading di auto-finanziamento per “Bologna in lettere”, festival multidisciplinare di letteratura contemporanea (Bologna, maggio 2015).
Nel quadro delle iniziative volte a finanziare il festival, lo staff di Bologna in Lettere organizza un open mic a offerta libera per la serata di sabato 14 marzo, a partire dalle ore 19 presso lo spazio 100300 (via Centotrecento 1a) a Bologna.
I partecipanti all’iniziativa avranno a disposizione il microfono per circa sette minuti e, se lo desiderano, l’accompagnamento di Mario Sboarina alla tastiera, per leggere le proprie opere o testi altrui.
In occasione dell’evento sarà anche possibile acquistare alcuni libri messi a disposizione dagli autori di Bologna in Lettere e il cui ricavato sarà utilizzato per finanziare il festival.
Bologna in Lettere è un festival multidisciplinare di letteratura contemporanea la cui terza edizione avrà luogo il prossimo maggio, articolandosi in tre fine settimana (15/16; 22/23; 29/30).
Il festival, che quest’anno prevede una maratona poetica in vari luoghi e approfondimenti su Pasolini, Pagliarani e Vicinelli, si è sempre caratterizzato per l’interesse dedicato alla poesia, per l’apertura a voci molteplici provenienti da tutta Italia e non solo, e per la varietà dei linguaggi e delle contaminazioni con altre arti. Riteniamo si tratti di un appuntamento importante per la nostra città e un’occasione preziosa per diffondere la parola poetica.
Per ulteriori informazioni sul festival
https://boinlettere.wordpress.com/
https://www.facebook.com/BolognaInLettere
https://www.facebook.com/groups/973708872640682/
13 sabato Ott 2012
Posted Letteratura Necessaria, poesia, Ricognizioni, Voci del Novecento
in12 mercoledì Set 2012
dicono poco o niente
del particolare per
abulica mania ma
alludono al coatto
universale per poco
che sia o per il niente
che sarà e celano
ciò che cala dall’inguine
dismesso e si comprende
bene la solfa sperando
che la disposizione
di veti e veli sia
massima e fluente
*
si svella il mallo dalla
culla di pietra e svelto
s’àncora al livido giaciglio
per meglio allettarsi
e rendersi alla luce
che incede di taglio
a sfibrare l’iniqua tenebra
ma la cosa filtra dal cratere
i parti a venire e ride
di aborti inconclusi
se pure caotici o solo
agonici e privati di mani
edotte dal verbo che adatta
il seno all’intraducibile segno
della riproposta consumazione
*
dato un cardine o giunto
magari condotto per mano
e allineato più volte al concetto
dato un perno o fulcro da cui
ricavare lucro e ribattere
il colpo ricevuto dato un dado
tratto in salvo dal sadismo
enumerativo di ciò che può
affabulare solo in crescendo
dato un mittente o committente
magari un destinatario fallace
esposto all’attesa di ciò che
non potrà mai integrarsi al
profondo dato l’intero
o le sue parti infinitesime
non resta altro da fare se non
allettarsi e rendersi all’inderogabile
*
non fu risoluto
a urlare lo sdegno
né mai lo ritennero
abile a tenere per
mano la labile babele
che regola il flusso
delle maree in cui
rischiare l’approccio
con la risacca e ancora
oggi coagulando mito
e misticismo si chiede
perché debbano essere
sempre gli altri a decidere
se sia lecito e produttivo
praticare l’asfissia
da Ligature (inedito, finalista Premio Montano 2012)
15 mercoledì Ago 2012
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(in)variazioni, antonin artaud, Enzo Campi, gettata, iaceo, iacio, la projection du véritable corps, Scritture, subjectile, Suppôts et suppliciations
cercare volere potere vivere morire dormire sognare glorificare denigrare essere mangiare encomiare chiudere spuntare sputare lavare precipitare odiare carezzare pasteggiare ritornare bere umettare cospargere lottare predisporre giocare detergere crollare amare demonizzare soffiare portare titillare mendicare quantificare deporre insalivare tonificare riportare guardare dissolvere scoprire leccare aspergere instradare tendere implodere paragonare succhiare lanciare scrivere affabulare edipizzare fingere fuggire ascendere scoccare uccidere mentire divinizzare esagerare creare condizionare frustare frustrare combattere abbacinare specchiare enunciare sfiorare risorgere affilare volare finalizzare aprire affiorare guerreggiare conoscere ricordare svanire dare bagnare rimandare sconfiggere costruire aporizzare poetare saggiare annientare ermeneutizzare iperboleggiare designare esclusivizzare scivolare lapidare denudare scolpire illuminare accendere spegnere lanciare danneggiare eslpodere servire sbiancare annerire modellare ghigliottinare avvincere desiderare mediare digredire sproloquiare riconoscere dimostrare circolare chiosare perdere interludiare impedire imbarazzare prosodizzare ascetizzare catartizzare succubizzare introdurre eiaculare affrescare frapporre riconciliare aggredire farneticare viaggiare confondere concedere ardere assumere godere dogmatizzare pluralizzare principiare disumanare fallire tatuare profetizzare episodizzare depensare condizionare limitare approfondire intrigare contrappuntare urlare espellere chiedere imporre decidere mescolare sopraffare subire fissare interessare sospendere tragicizzare oggettivare inevitabilizzare segnare tracciare bastonare mistificare assillare univocizzare conglobare confinare alleggerire arcuare paraboleggiare atavizzare soggiacere interrompere proporre disarmare mancare ragionare aneddotizzare disvelare internare edificare sovrastare tribaleggiare discorrere distinguere emozionare cercare volere potere vivere morire dormire sognare glorificare ricercare eccedere ragionare ostentare inchiostrare supportare camminare marciare massacrare deridere esasperare sollecitare solleticare distillare intendere estroiettare rammentare rammendare esaltare schiantare trasmutare concettualizzare formare negare votare lasciare riflettere eseguire murare eternizzare chiamare esplicitare umanizzare diversificare intervallare esistenzializzare proferire ritmare strozzare nullificare territorializzare impossibilitare congiungere singolarizzare quietare armare raccogliere magnificare parlare rappresentare esercitare dispensare celare assassinare insaporire confondere apparire intuire forgiare imprimere abbandonare staticizzare ricucire dilaniare operare attendere fare ghignare schernire seminare stancare santificare applicare ripartire materializzare identificare riproporre immolare frangere sodomizzare contraddire nascere commuovere sciogliere bruciare svuotare immobilizzare arieggiare sbocciare calcolare fuoriuscire sopprimere sfinire attivare lacerare avanzare esternare corrodere giacere maledire smarrire realizzare analizzare favorire conclamare ricorrere stilizzare dilagare baciare agire semplificare confezionare relativizzare destinare colmare smembrare simulare evolvere costruire umanizzare dipanare amalgamare squarciare masturbare ruggire singultare deterritorializzare prevaricare banalizzare dire reprimere trasformare ipotizzare concrescere cantare strutturate fondere schiaffeggiare perpetrare solcare retrocedere filosofare entrare cercare volere potere vivere morire dormire sognare glorificare tralasciare emettere travisare manifestare rinnegare ordinare incorniciare sbarrare immolare appropinquare disobbedire strafare meritare specificare evocare diversificare abbracciare nascondere aiutare particolareggiare uscire travalicare proiettare scoprire nutrire apprendere fluttuare dirompere sopravvivere sfaldare immaginare proseguire socializzare reiterare crocifiggere destabilizzare desumere ponderare accedere viziare puntualizzare fluire divenire indagare partire quadrare inquadrare schifare amputare penetrare redimere interiorizzare estrovertere precisare seguire abolire rivelare fraintendere affondare offendere mascherare costringere salvare fomentare essenzializzare sottintendere spiritualizzare consumare sfamare effondere compenetrare incedere ribaltare attraversare verificare oltraggiare difendere raggomitolare assomigliare purificare macchinare trattare percorrere infierire suggere insegnare fecondare moltiplicare inciampare costringere addentare rovesciare chiarificare destrutturare sculacciare inorridire indispettire segnalare mordere violentare sviluppare amplificare inibire risanare sbagliare tollerare interrompere fendere abolire inscenare legare complicare presentare duellare agguantare seguire dominare sacrificare personalizzare destinare partecipare odiare inventare difendere cercare volere potere vivere morire dormire sognare glorificare decostruire amalgamare intendere estroiettare decantare perpetuare specializzare precludere crollare essere sfibrare spiegare piagare esistere continuare finire…
01 venerdì Giu 2012
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Enrico De Lea – Otto suffragi del bianco
http://poetarumsilva.wordpress.com/2012/05/22/otto-suffragi-del-bianco-inediti-enrico-de-lea/
Marco Giovenale – Dell’opera disfatta
http://gammm.org/index.php/2007/05/02/opera-disfatta/
Roberto Cavallera – stati caldi di vacanza
http://www.nazioneindiana.com/2012/05/16/stati-caldi-di-vacanza/
Alessandro Assiri – Vicolo cieco N°23 – La critica che vorrei
Giuliano Mesa – Domande. Da Samuel Beckett
http://puntocritico.eu/?p=3931
Daniele Bellomi – Classi di resistenza
http://rebstein.wordpress.com/2012/05/24/classi-di-resistenza/
Enzo Campi – Sequenze per cunei e cilindri
http://rebstein.wordpress.com/2012/05/26/sequenze-per-cunei-e-cilindri/